mercoledì 16 luglio 2014

UNA RECENSIONE DI FRANCESCA DELLI CARRI ("EXCURSUS.ORG")

Sulla rivista di attualità e cultura EXCURSUS diretta da Luigi Grisolia è apparsa una recensione positiva, molto attenta e analitica, che ha pienamente restituito al lettore i contenuti e i pregi del mio romanzo. Ringrazio la brava autrice, Francesca Delli Carri, per aver apprezzato così tanto il libro: il suo resoconto è davvero esaustivo e credo rappresenti uno dei migliori inviti alla lettura formulati finora. Riporto solo una parte della lunga recensione, che potete recuperare in versione integrale nel link a seguire: 
Siamo di fronte a un racconto di formazione leggermente posticipato nel tempo, in cui Carlo si trova ad affrontare un po' in ritardo tutta una serie di problemi che solitamente vengono risolti in una prima fase adolescenziale, non di certo a quasi vent'anni: la formazione d’identità (soprattutto sessuale), la definizione di se stessi, delle proprie amicizie e del tipo di vita che si vuole condurre. La sua storia fa un po’ da compendio di tutti i drammi della pubertà, dall’amore non corrisposto, alle insicurezze sessuali, all’infatuazione per la cugina. Ma è nel suo modo di reagire agli ostacoli che sta il punto forte del romanzo. Carlo infatti non può che suscitare simpatia, di quelle simpatie che si provano nei confronti dei “casi disperati”. Ci azzardiamo a definirlo come un piccolo personaggio tragicomico, nel senso che vive la sua situazione di esclusione e inadeguatezza come un conflitto insanabile con se stesso, fatto di drammatici interrogativi ai quali proprio non sa da dove iniziare a rispondere. E reagisce con un'autoironia distaccata, malata, e piena di rassegnazione, che fa ulteriormente divertire. È esilarante la lente tragica con cui Carlo analizza ciò che lo circonda: i genitori che sembrano aver fatto apposta a non insegnarli nulla sul sesso, gli amici che sembrano essere suoi amici solo per il gusto di fargli fare brutte figure ad ogni festa, le ragazze che sembrano sempre guardarlo schifate... Una serie di “sfighe”, reali ma spesso anche solo immaginate, che lo rendono incapace di agire e ancor più insoddisfatto di sé a causa di questa sua inettitudine: «Occasioni mai sfruttate, momenti mai vissuti. Possibili amori o affetti sconfitti dalla presunzione di Carlo, arcisicuro della sconfitta prima ancora di mettere la palla al centro e dare il calcio d'inizio» (p. 168).

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