sabato 30 marzo 2013

IN-CHIOSTRO LETTERARIO AD ACIREALE


Il magazine on-line "Postazione avanzata" dà per primo notizia dell'evento che si terrà il 13 aprile ad Acireale e al quale prenderò anch'io parte, presentando il mio ultimo romanzo. Riporto qui di seguito l'articolo:


"Per la ricerca contro la fibrosi cistica, le associazioni Leo Club Acireale, Rotaract Club Acireale e Aletheia, si riuniscono presso l’esclusiva cornice del San Biagio Resort, per un evento curato da Alessandro Caristia dell’agenzia Thinkcreate.
A fare da sfondo all’incantevole chiostro sito all’interno del Resort, ci saranno le opere degli artisti Giuseppe Tommasello e Giuseppe Corradino, la musica del maestro Severini e un contrometraggio dei fratelli Urso.
Inoltre una degustazione deil vini Al-Cantara accompagnati da formaggi selezionati di Altagamma e le confetture Boscod’aci, ci introdurrano alla cena.
Per l’occasione il Ristorante Chiostro San Biagio ha pensato un menù ad hoc per fondere la maestria ed il prestigio della sua cucina con quelli degli artisti ospiti.
Nella sala conferenze si terrà “IN-CHIOSTRO letterario“, nel quale verranno presentati i lavori di Luca Raimondi, Valentina Carmen Chisari e Carmelo Pinna, con la partecipazione di Lugi D’Amico.
Il tutto organizzato da Salvo Cavallaro e coadiuvato da Cristina Torrisi e Sergio Valastro."

martedì 26 marzo 2013

ARTICOLO DEL QUOTIDIANO ON-LINE GIORNALESIRACUSA.COM


Il quotidiano on-line Giornalesiracusa.com ha pubblicato ieri quest'articolo sul mio romanzo:
"Esce questa settimana il nuovo libro dello scrittore siracusano Luca Raimondi, “Se avessi previsto tutto questo. In cerca d’amore nella Catania di fine millennio”, edito da Il Foglio Letterario, casa editrice fondata un decennio fa dallo scrittore, saggista e traduttore toscano Gordiano Lupi, attenta soprattutto ai giovani autori.
Giovane è non solo l’autore (che comunque, a 36 anni, ha già parecchia esperienza, avendo già pubblicato più di una dozzina di volumi, tra romanzi e saggi sul cinema), ma anche il protagonista del libro, Carlo Piras, matricola universitaria presso l’Università di Catania negli anni ’90. Una storia di formazione sentimentale situata in uno scenario sicuramente autobiografico (in quegli stessi anni Raimondi frequentava la facoltà di Filosofia, la stessa che frequenta Carlo) che per alcuni aspetti ricorda altre narrazioni italiane (Brizzi, Culicchia, De Carlo) e americane (Salinger, Ellis, Fante) ma che propone un’ambientazione finora poco sfruttata come quella fornita dall’ateneo catanese e una collocazione temporale che spicca proprio nel contrasto con le assai mutate modalità di incontro e di conoscenza dei giovani di oggi. L’amore prima delle chat e di Facebook, insomma, e prima che le tastiere dei cellulari (allora non ancora così universalmente diffusi) venissero consumate dagli sms: colmarne l’assenza, per alcuni soggetti come Carlo, profondamente insicuri e dalla personalità ancora in divenire, diventa una sfida impervia, ricca però di episodi divertenti, malinconici, quando non addirittura grotteschi. Rievocare la città di Catania degli anni ’90 significa anche rituffarsi nella movida di quella che fu definita la “Seattle del Sud”, con riferimento alla scena grunge della città americana che diede di natali ai Nirvana di Kurt Cobain.
I Radiohead in una esibizione dal vivo.
I riferimenti musicali non mancano, fin dalla citazione iniziale (“Creep”, il primo grande successo dei Radiohead, che proprio nell’estate del ’95 aprirono al Cibali l’arcinoto concerto dei R.E.M. organizzato da Francesco Virlinzi), passando per epici scontri tra Blur e Oasis che erano i Beatles e Rolling Stones di quegli anni per finire con il Guccini dalla cui “Avvelenata” è tratto il verso del titolo, elemento di continuità con la generazione precedente (è infatti la canzone preferita del padre di Carlo). L’apparizione di Jovanotti nel resoconto più o meno romanzato di un vero evento del ’96 organizzato da Battiato per le sue ormai leggendarie “estati catanesi” è l’apice del connubio musica-letteratura a cui evidentemente aspira Raimondi in questa sua ultima fatica, che così è descritta da Roberto Alajmo, noto scrittore palermitano (al bando i campanilismi!): “Luca Raimondi attinge all’autobiografia ma se ne distacca ironicamente, raccontando una generazione che pagava in lire e rimorchiava artigianalmente. Un romanzo di formazione  impastato di umorismo ma speziato di malinconia. Un’epopea quotidiana tardo-adolescenziale in cui l’amore e l’amicizia sono i valori da esaltare e (occasionalmente) tradire. La vita com’era meno di vent’anni fa, non troppo diversa da  quella di oggi”.
Il romanzo sarà presentato il 13 aprile ad Acireale, il 10 maggio a Ragusa e poi ancora, in date da definire, a Catania, Augusta, e ovviamente Siracusa, città che nel romanzo ha un ruolo tutt’altro che subalterno a Catania: è qui infatti che Carlo Piras, in un finale emozionante, trova forse quello che cerca e muove i primi passi della sua vita di adulto".

mercoledì 20 marzo 2013

IL FOGLIO LETTERARIO AL BUK FESTIVAL DI MODENA


Segnalo il Festival della Piccola e Media Editoria Buk che si terrà a Modena il 23 e il 24 marzo 2013. Vi prenderà parte anche Il Foglio Letterario, la casa editrice di "Se avessi previsto tutto questo". Difficile dire se vi troverete anche il mio libro, attualmente in corso di stampa, certamente chi potrà andarci avrà modo di conoscere - presso lo stand 25 - tanti altri autori degni di rispetto: Antonio Bastanza (Abituarsi alla fine), Paolo Merenda (Frutta fresca per verdure marce), Vincenzo Trama (Il Black Metal), Walter Lazzarin (21 lettere d'amore), Francesco dall'Olio, Roberto Mosi (Elisa Baciocchi), Fabio Izzo (Doppio Umano), Francesca Barbolini (I Simpson, Harry Potter), Marco Sanna (19 Carezze).

domenica 17 marzo 2013

UN FRAMMENTO DI VITA UNIVERSITARIA


Dopo meno di un’ora il prof interrompe la lezione e dice “ci vediamo la prossima volta” ed esce di gran carriera, come se avesse un appuntamento urgente con un editore, con la moglie, con l’amante, boh.
Carlo, semiassonnato, si alza, seguito a ruota da Codino e da Agata che gli sorride affabilmente. Una ragazza le arriva alle spalle, le copre gli occhi con le mani e, indovino indovinello, dice “chi sono?” e Agata spara quattro o cinque o sei nomi prima di azzeccare quello giusto. Cominciano a parlottare e si allontanano prima di pochi centimetri, poi di un metro, poi di una vita intera e infine si dirigono verso l’uscita alitandosi l’un l’altra discorsi e discorsetti e discorsini. Carlo e Codino si mettono pure in marcia, senza avere la
minima intenzione di seguire le orme delle due ragazze che, senza un saluto o un ultimo sorriso, scompaiono dietro una rampa di scale.
Un superficiale giro di vite: ecco la vita universitaria, su cui cominciano a scherzare Codino e Carlo, usando parole ed espressioni abusate, evitando toni sopra le righe, mantenendosi distaccati l’un l’altro; Codino si vede a occhio nudo che non è solito essere così passivo e freddo, chissà in quale giro di sballati trascorre le sue ore libere.
Si fermano davanti a una bacheca e scrutano i manifesti affissi nutrendo la speranza di scovare qualche bella iniziativa, qualche cosa d’interessante, qualche messaggio particolare, ma è solo pubblicità e poi c’è chi cerca stanze in affitto e chi offre stanze in affitto e chi cerca libri e chi rivende libri e niente cineforum o corsi di scrittura creativa o conferenze sul sesso. Codino dice che vorrebbe entrare in quel certo circolo di sinistra, ma non perché sia impegnato politicamente, anzi, quando vede in tivvù la faccia di un politico cambia subito canale; piuttosto, per cominciare ad avere una vita sociale, perché in verità sperava che in questo senso l’ambiente universitario fosse più stimolante.
- Guardati un po’ attorno - dice. - Che vedi? Ragazze e ragazzi che scendono e salgono le scale o che si infilano nella porticina della biblioteca laggiù o in quell’aula lassù. E nessuno guarda in faccia l’altro. E in questa dannata bacheca non ho mai visto segnalata una festa per matricole o cazzate del genere. Sai che dico? Mi manca la classe. Quella del liceo. Ogni volta che seguo una lezione di letteratura o storia sono attorniato da gente che non ho mai visto ed è un caso se incontro qualcuno di già incontrato, come te.
S’incamminano per la piazza. Il cielo è oscurato da nuvole che non promettono nulla di buono. A Carlo pulsa un nervo ottico, forse un colpo d’aria. Non si sente un dio, né un semidio, né un superuomo; si sente una merda che sta di merda. Tra un minuto mollerà Codino o come cavolo si chiama e volerà a casa. Codino dice che non intende più frequentare, che è tutto tempo perso, che conviene restare a casa a studiare, se si vuole concludere qualcosa. E che sì, forse in quello strano universo è possibile imbattersi in qualche interessante creatura di sesso femminile, ma non gli sembra che ci sia molto a disposizione. Lo dice come se avesse appena scrutato un catalogo.

da SE AVESSI PREVISTO TUTTO QUESTO, pp. 97-98.

martedì 5 marzo 2013

NELLA CATANIA DEGLI ANNI '90

"Percorrono le strade di Catania. Non c’è molto traffico, la città sembra apatica nonostante viva, dicono alcuni, uno dei suoi momenti di massimo splendore. Così ci si dirige verso il luogo che ha la nomea di essere il più frequentato: il lungomare dalle parti di piazza Europa.
In automobile si sta in silenzio, mentre i palazzi scorrono attorno con la loro plumbea aria di indifferenza. Rosario, seduto accanto a Flavio, è accanito nel suo far entrare e uscire cassette dal mangianastri.
Scartati gli autori italiani, fra tutti Eros Ramazzotti che da anni non manca mai nell’autoradio di Flavio, alterna i Blur agli Oasis, come se cercasse di stabilire chi siano i legittimi eredi musicali dei Beatles.
La loro auto si ferma in un posto illuminato. C’è una giostrina, ci sono ragazzi, famiglie. Un po’ di luci, almeno. L’autoradio diffonde gli irresistibili coretti di Charmless man dei Blur."

da "SE AVESSI PREVISTO TUTTO QUESTO", in libreria a marzo.