giovedì 28 novembre 2013

UNA PAGINA DI REPUBBLICA DEDICATA ALLA NEW WAVE SIRACUSANA!

Eleonora Lombardo firma un lungo articolo sulla recente ondata di scrittori provenienti da Siracusa, non mancando di citare anche me. Al di là della personale soddisfazione e dell'onore di trovarmi in siffatta ottima compagnia, mi sembra un pezzo di giornalismo letterario assai interessante e denso di argomentazioni e spunti di riflessione, ragion per cui vi invito a leggerlo per intero sul sito di "Repubblica".
"Assomigliano a certe piante con le radici aeree, quelle che condividono uno stesso habitat, ma che per attitudine sviluppano gli organi radicali fuori dal terreno, crescendo in altezza e non in profondità. Assorbono dall' ambiente circostante, ma con esso non hanno un rapporto reciproco, prendono, trasformano e allungandosi tentano di sconfinare. Ha, insomma, radici aree questa ultima generazione di scrittori che Siracusa sta producendo con proficuità e in certo senso anticipando il futuro: Stefano Amato, Angelo Orlando Meloni, Ivan Baio, Daniele Zito, Alberto Minnella ma anche Veronica Tomassini e Luca Raimondi. Se una volta la letteratura italiana era "la voce dell' autore", loro sono catalizzatori di un' espressione scorporata, nutrita dal web, dalla televisione e dalla musica. Hanno fra i venti e i quaranta anni, si conoscono ma si frequentano soprattutto sulla rete, sono imbevuti della produzione musicale locale, quella rock-punk, indie, grounge, ognuno di loro ha un blog e tutti hanno pubblicato un romanzo di recente. Sono cresciuti a Siracusa eppure la città, che a volte entra nelle loro trame, sembra solo essere una quinta, uno sfondo dissolto."
Per leggere il testo integrale cliccate sul seguente link:

giovedì 21 novembre 2013

UN'ACCURATA RECENSIONE DI MARIA LUCIA RICCIOLI SU "LETTERATITUDINE"

Capita anche ai romanzi degli scrittori "di nicchia" come me di imbattersi ogni tanto in qualche recensore dotato di grande acume critico, capace di distillare in una paginetta il profumo di un racconto, farne intuire con rapidità e precisione il contenuto e - se non tutti - almeno i suoi significati più importanti. Un recensore così uno scrittore lo deve ringraziare in tutti i modi possibili, ancor di più il lettore, che della recensione (della buona recensione, meditata e articolata senza esagerate ovazioni e terribili flagellazioni) può senz'altro servirsi per orientare i suoi acquisti senza timore di incorrere in cocenti delusioni. Ormai capisco al volo chi ha letto e chi no il mio romanzo quando ne scrive o ne parla: Maria Lucia Riccioli, autrice del pezzo pubblicato dal noto blog Letteratitudine fondato dallo scrittore Massimo Maugeri, sicuramente l'ha letto, e con accuratezza. 
Mi limito qui a riportare solo un brano della sua recensione, invitandovi caldamente a leggerla per intero cliccando sul link a seguire.

"Il romanzo di Luca Raimondi è a metà tra un amarcord e un diario di bordo degli anni Novanta, una capsula del tempo che ci restituisce intatti il senso di smarrimento, di sperdimento, di inutilità che è così facile provare nel limbo tra diploma e laurea, tra l’utero protetto della città natale, di casa, della famiglia, degli amici – ma chi e cosa sono i veri amici, cos’è l’amore, quel sentimento che s’interseca a turbinii e voglie adolescenziali e non ancora adulte? Queste le domande di Carlo Piras, il nostro protagonista alle prese con la sua personale ricerca di una Weltanschauung, di una propria visione del mondo attraverso lo studio di quelle altrui, dei filosofi che ha scelto di studiare non troppo coscientemente dopo l’Alberghiero."

Di Maria Lucia Riccioli non posso non segnalare il maestoso romanzo "Ferita all'ala un'allodola" (L'erudita, 2013), incentrato sulla figura storica della poetessa notigiana Mariannina Coffa.

martedì 19 novembre 2013

MASSIMILIANO MAGNANO RECENSISCE "SE AVESSI PREVISTO TUTTO QUESTO" SU "LA VOCE DELL'ISOLA"

"Carlo Piras, protagonista quasi inconsapevole della narrazione, inizia a vivere proprio mentre il romanzo di Luca Raimondi volge ormai al termine. “Se avessi previsto tutto questo. In cerca d’amore nella Catania di fine millennio”, è appunto la storia di un giovane che vive con fatica la propria condizione di adolescente: non più bambino, ma certamente non ancora uomo. Neppure alla fine del racconto, in verità. A sorreggere la narrazione è la ricerca travagliata, ma spesso anche svogliata, di nuove amicizie, e soprattutto dell’amore: più o meno eterno, più o meno idealizzato. Pantomime e schermaglie tra amici si susseguono per tutto il romanzo, particolarmente se in presenza delle ragazze, alle quali il giovane protagonista e i suoi compagni si interessano o fanno platealmente mostra di interessarsi.
L’ambiente in cui questi “pesciolini d’acqua dolce” vorrebbero nuotare, crescendo in dimensioni e autorevolezza, è dapprima quello scolastico-domestico, poi quello universitario e quello dell’intorno piuttosto ampio della Catania di fine millennio. Carlo Piras, il protagonista, si sforza di essere sempre presente a se stesso, cercando di dominare le vicende che invece finiscono per dominare la sua vita, senza appunto riuscirci. Flavio, Tamara, Rosario, Raffaella sono allora comparse che certo attraversano le vicende esistenziali di Carlo, senza riuscire a comprenderne fino in fondo le tribolazioni."
MASSIMILIANO MAGNANO