Capita anche ai romanzi degli scrittori "di nicchia" come me
di imbattersi ogni tanto in qualche recensore dotato di grande acume critico,
capace di distillare in una paginetta il profumo di un racconto, farne intuire
con rapidità e precisione il contenuto e - se non tutti - almeno i suoi
significati più importanti. Un recensore così uno scrittore lo deve ringraziare
in tutti i modi possibili, ancor di più il lettore, che della recensione
(della buona recensione, meditata e articolata senza esagerate ovazioni e terribili flagellazioni) può senz'altro servirsi per orientare i suoi acquisti senza timore di incorrere in cocenti delusioni. Ormai capisco al volo chi ha letto e chi no il mio romanzo
quando ne scrive o ne parla: Maria
Lucia Riccioli, autrice del pezzo pubblicato dal noto blog Letteratitudine
fondato dallo scrittore Massimo Maugeri, sicuramente l'ha letto, e con accuratezza.
Mi limito
qui a riportare solo un brano della sua recensione, invitandovi caldamente a
leggerla per intero cliccando sul link a seguire.
"Il romanzo di Luca Raimondi è a metà tra un amarcord e un diario
di bordo degli anni Novanta, una capsula del tempo che ci restituisce intatti
il senso di smarrimento, di sperdimento, di inutilità che è così facile provare
nel limbo tra diploma e laurea, tra l’utero protetto della città natale, di
casa, della famiglia, degli amici – ma chi e cosa sono i veri amici, cos’è
l’amore, quel sentimento che s’interseca a turbinii e voglie adolescenziali e
non ancora adulte? Queste le domande di Carlo Piras, il nostro protagonista
alle prese con la sua personale ricerca di una Weltanschauung, di una propria
visione del mondo attraverso lo studio di quelle altrui, dei filosofi che ha
scelto di studiare non troppo coscientemente dopo l’Alberghiero."
Di Maria Lucia Riccioli non posso non
segnalare il maestoso romanzo "Ferita all'ala un'allodola" (L'erudita, 2013),
incentrato sulla figura storica della poetessa notigiana Mariannina Coffa.
Nessun commento:
Posta un commento